Passeggiare per il centro storico di Agrigento, significa ripercorrere la sua storia a partire dall’epoca bizantina quando, per esigenze difensive, la popolazione dei quartieri più a valle, comincia ad arroccarsi nell’area dell’antica Acropoli: il Colle di Girgenti.
Oggi, l’intricato groviglio di stradine, scalinate, cortili e piazzette, di chiara matrice araba,risulta tagliato in due, nella direzione E/O, dalla Via Atenea, l’antica Strada Maestra, lungo la quale si possono ammirare alcune tra le più importanti chiese del Seicento e Settecento, periodo di grande rinnovamento architettonico della città. Tra queste, la Chiesa di S. Francesco all’Immacolata il cui interno fu danneggiato durante i bombardamenti del 1943, la Chiesa di S. Lorenzo (o Purgatorio)capolavoro del barocco agrigentino per la scenografica facciata e le candide statue allegoriche al suo interno, e la Chiesadi S.Domenico annessa al convento che oggi è la sede del Municipio.
Ma la Via Atenea, in quanto cuore della città, dal XVI secolo è stato il luogo prediletto dalle famiglie nobiliari per edificare i propri eleganti palazzi; dove fu costruito nel 1851 il primo Palazzo di Città in stile Neogotico (oggi sede della Camera di Commercio), nel 1835 il Casino Empedocleo, cioè il Circolo dell’élite borghese, nonché il Teatro Pirandello, nel 1880, terzo in ordine di grandezza tra i Teatri ottocenteschi siciliani.
La sommità del Colle di Girgenti invece, è dominata dall’imponente Cattedrale che risale all’epoca di Ruggero “Il Normanno” e si presenta oggi come una sintesi delle principali correnti architettoniche dell’ultimo millennio. Dalla piazza antistante e lungo tutta la via Duomo che la costeggia, si susseguono: il Seminario Vescovile, il Palazzo Vescovile ospitante il Museo Diocesano, la Biblioteca Lucchesiana, una delle più antiche biblioteche pubbliche d’Europa, donata nel 1767 , dal Vescovo Lucchesi Palli ai suoi concittadini e la Chiesa di S.Alfonso, la prima al mondo dedicata al fondatore dell’ordine dei Redentoristi. Poco distante, la Chiesa di S.Maria dei Greci, sorta nel XII sec.sui resti di un Tempio greco del V sec a C, di cui si possono ammirare ancora parte del basamento e delle colonne del peristilio.
Non si può lasciare però Agrigento, senza aver visitato il Complesso Monumentale di Santo Spirito o “Badia Grande” risalente al 1299, epoca in cui si afferma la famiglia Chiaramonte, una delle più potenti della Sicilia per tutto il XIV sec. Sia il Monastero infatti, con i suoi portali e le bifore riccamente decorati (oggi sede del Museo Civico), che la Chiesa, autentico tripudio di stucchi del Serpotta, fanno di questo luogo, uno dei più scenografici della città.
Durata della visita: da duea quattro ore, personalizzandola secondo le proprie esigenze.